Id Provider: 11
Evento n° 460494
Data inizio: 17/09/2025
Data fine: 31/12/2025
Crediti assegnati: 1
Corso gratuito
https://fad.clinicallearning.eu/
Lo scompenso cardiaco (SC), nelle sue forme acute (AHF) e croniche (CHF), rappresenta una sindrome complessa, in costante aumento e con rilevante impatto in termini di morbilità, mortalità e costi per il sistema sanitario. La congestione emodinamica, dovuta alla ritenzione di sodio e acqua, costituisce il principale meccanismo patogenetico responsabile dei sintomi, delle riacutizzazioni e delle frequenti ospedalizzazioni.
Dal punto di vista fisiopatologico, la disfunzione ventricolare si accompagna a una risposta neuro-ormonale compensatoria – in particolare l’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) e del sistema simpatico – che favorisce il riassorbimento di sodio e la ritenzione idrica, aggravando ulteriormente il sovraccarico di volume. In questo contesto, i diuretici dell’ansa (come furosemide e torasemide) rappresentano il cardine della terapia decongestionante. Tuttavia, il loro utilizzo presenta diversi limiti: insorgenza di resistenza diuretica, tolleranza farmacologica, ridotto assorbimento intestinale, oltre al rischio di complicanze renali ed elettrolitiche (ipokaliemia, iponatriemia, alcalosi metabolica) se impiegati in modo non appropriato.
Oggi la gestione dello scompenso si orienta sempre più verso un approccio personalizzato e multidimensionale, che integra trattamenti farmacologici e non farmacologici. In quest’ottica, il medico deve disporre di strumenti aggiornati per un uso razionale e flessibile della terapia diuretica, basato sull’evidenza scientifica. Questo implica la capacità di:
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valutare dinamicamente lo stato di congestione;
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monitorare attentamente la risposta clinica e laboratoristica;
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adattare la terapia al profilo emodinamico, renale ed elettrolitico del singolo paziente.
Le evidenze provenienti da trial clinici e studi osservazionali confermano il ruolo insostituibile dei diuretici nel controllo della sintomatologia e nel miglioramento della qualità di vita, ma sottolineano al tempo stesso la necessità di un approccio più raffinato, in linea con le più recenti linee guida internazionali (ESC 2021, ACC/AHA 2022). Strumenti di monitoraggio oggettivo, come il dosaggio dei peptidi natriuretici, l’ecografia polmonare, il peso corporeo seriale e i parametri biochimici, possono supportare decisioni terapeutiche più mirate.
In conclusione, la gestione ottimale della terapia diuretica nello scompenso cardiaco, sia in fase acuta che cronica, richiede:
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una solida conoscenza dei meccanismi fisiopatologici;
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la padronanza delle caratteristiche farmacodinamiche dei diversi agenti disponibili;
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strategie efficaci per superare la resistenza diuretica;
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la capacità di integrare nella pratica clinica le più recenti evidenze scientifiche e raccomandazioni delle linee guida.
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